Rifugiati, migranti e richiedenti asilo: capiamo le differenze

rifugiato

Tutti i giorni sentiamo parlare di rifugiati, migranti e richiedenti asilo. Queste definizioni vengono utilizzate sia indicando una precisa situazione sia come sinonimi gli uni degli altri. Queste parole non sono sinonimi, hanno tre significati distinti così come le persone che possono fregiarsi di queste definizioni hanno bisogni diversi, provengono da situazioni distinte e hanno aspettative di vita non sovrapponibili.

Chi è il rifugiato: colui che scappa perché rischia la vita

Il diritto internazionale definisce il rifugiato come la persona che è scappata dal proprio paese per cercare protezione in un altro. Il motivo della fuga risiede nella guerra, nella persecuzione e nella violazione dei diritti umani su larga scala. La motivazione va ricercata nella sopravvivenza e nel rischio concreto di morte restando nel luogo d’origine. È la prima e più importante forma di protezione internazionale, e può essere riconosciuta a un richiedente asilo da uno stato membro della convenzione di Ginevra del 1951.

Il rifugiato è colui “che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra” [Articolo 1A della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati].

Chi è il richiedente asilo: colui che sta aspettando il riconoscimento dello status di rifugiato

Si definisce così una persona che ha richiesto di essere riconosciuto come rifugiato (o altra forma di protezione) e che è in attesa del responso. I richiedenti asilo solitamente entrano nel territorio in modo irregolare, ma dal momento in cui presentano la richiesta sono regolarmente soggiornanti, e quindi non possono essere definiti clandestini. [Fonte: Openpolis]

Chi è il migrante: colui che si sposta altrove per lavoro, salute, famiglia

Il dizionario Treccani identifica il migrante come colui che si sposta verso nuove sedi. La motivazione di sopravvivenza non è prioritaria. Possono sussistere motivi professionali, sanitari, familiari o individuali. Esistono i migranti irregolari ovvero quelle persone che non detengono i documenti necessari per attestare la loro entrata nel territorio straniero secondo le regole vigenti. A differenza del turista, il migrante vuole stanziarsi in un dato luogo cercando migliori condizioni di vita o risoluzione a problematiche sanitarie, familiari etc.

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