Crisi umanitaria in Libano: il punto della situazione

Riceviamo e pubblichiamo qui di seguito il punto di Caritas italiana sulla situazione in Libano.

La crisi umanitaria in Libano sta raggiungendo livelli catastrofici per numero di vittime, sfollati e distruzione. La velocità con la quale evolve la situazione è sotto gli occhi di tutti. Non è più solo il Sud ad essere coinvolto, ma tutto il Paese. La capitale Beirut è stata colpita più volte. Danni e vittime anche nelle strutture sanitarie e in centri della protezione civile. Molti villaggi (nei quali convivono persone appartenenti a diverse confessioni e tradizioni religiose, tra cui diversi cristiani) sono stati colpiti, sia a sud che a nord del Paese.

Gli ultimi dati disponibili (risalgono all’8 ottobre) parlavano di 2.169 morti e 10.212 feriti. Le persone sfollate erano 689.715 in Libano, tra le quali 186.000 in 1.023 centri di accoglienza, e circa 200.000 fuggite in Siria. Per il 70% si tratta di profughi siriani che così rientrano nel loro Paese distrutto e per il 30% di cittadini libanesi). Almeno 94 le operatrici e gli operatori sanitari e 5 gli operatori della protezione civile uccisi in servizio.

Mentre non mancano immagini e notizie relative alle azioni di guerra, poco si dice di quanto si fa ed è possibile fare per dare soccorso alle persone coinvolte nel conflitto. Caritas Libano si è subito mobilitata. Operatori e volontari stanno intensificando gli sforzi per assistere sempre più persone sfollate, pur senza dimenticare chi è rimasto nelle proprie case per scelta o perché non può fuggire.

In quali ambiti interviene Caritas Libano in risposta a questa crisi umanitaria? Innanzitutto, nell’assistenza sanitaria, fornendo cure mediche, visite diagnostiche e medicinali. Poi nella protezione delle persone più vulnerabili, dando ad esempio un sostegno psicologico a bambini e persone traumatizzate, orientamento sociale, protezione alle vittime di violenza di genere. Infine, con la distribuzione di generi di prima necessità, presso i centri di accoglienza comunitari e alle famiglie in sistemazione autonoma.

Al 13 ottobre gli operatori e volontari di Caritas Libano hanno potuto assistere quasi centomila sfollati (99.302), che hanno ricevuto i seguenti servizi: più di 550.000 pasti caldi, più di 123.000 cestini alimentari (panino, frutta e acqua), 4.694 kit alimentari a lunga conservazione, 2.755 kit per l’igiene personale, 7.629 coperte, 7.477 materassi e 6.352 capi di vestiario; assistenza medica per più di 8.064 persone; attività di animazione psicosociale per bambini in più di 50 centri di accoglienza in tutto il Paese.

Caritas Italiana segue costantemente l’evolversi della situazione e sta contribuendo a questo piano di risposta umanitaria sostenendo le attività di Caritas Libano. È stato dato un primo contributo di 100.000 euro e si sta fornando supporto tecnico e formativo ai giovani volontari di Caritas Libano, che sin dai primi giorni dell’emergenza sono intervenuti a favore degli sfollati e delle tante famiglie rimaste isolate.

Nonostante lo sforzo imponente di Caritas Libano, molti bisogni rimangono senza risposta, a causa della scarsità di risorse finanziarie.

Per questo rinnoviamo l’appello alle donazioni.

È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Libano” tramite:

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111
  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474
  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119

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