Vi abbiamo più volte raccontato del progetto che Il Centro Caritas della diocesi di Udine sta realizzando in Georgia, nella città di Kutaisi. Qui – insieme a Caritas Georgia – stiamo infatti sostenendo delle iniziative di inclusione sociale, in particolare per quel che riguarda l’accompagnamento delle famiglie più fragili per migliorare le loro competenze relazionali. Qualche settimana fa una nostra delegazione – di cui ha fatto parte anche la neuropsichiatra infantile Silvana Cremaschi – si è recata in Georgia per tenere delle sessioni di formazione del personale locale. Visita ricambiata proprio in questi giorni, la psicologa Sopiko Dvali e l’assistente sociale Neli Zaridze sono infatti a Udine per conoscere più da vicino il lavoro della Caritas diocesana di Udine e le sue diverse articolazioni.
Il legame tra il Friuli e la Georgia è molto forte e riguarda direttamente le famiglie friulane. Nella nostra regione, infatti, metà delle lavoratrici domestiche straniere provengono da tre Paesi: Romania (26,1%), Ucraina (19,5%) e – appunto – Georgia (10,6%). Questo ha delle ripercussioni significative in Georgia. «Per bambini e ragazzi l’assenza della mamma pesa moltissimo – ci hanno spiegato Dvali e Zaridze –. La situazione economica della famiglia chiaramente migliora, ma sopraggiungono fragilità di tipo psicologico e relazionale. Attraverso le attività del nostro centro cerchiamo di sostenere questi ragazzi anche con il supporto psicologico».
Purtroppo la situazione complessiva del Paese è particolarmente delicata, le condizioni economiche sono infatti peggiorate con la guerra in Ucraina. Il 26 ottobre, inoltre, si sono tenute le elezioni vinte dal partito filo russo «Sogno Georgiano». Un voto contestato tanto da portare in piazza manifestazioni affollatissime per chiedere un futuro europeo per il Paese.
Il progetto che stiamo realizzando in Georgia è reso possibile anche grazie ai fondi della Regione relativi alla legge 19/2000 per la cooperazione allo sviluppo.
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