«Sono bambini! Non schiavi» è il tema della 3ª Giornata mondiale contro la tratta

L’iniziativa ricorre l’8 febbraio, memoria liturgica di Santa Bakhita. Il Centro Caritas, ente attuatore di un progetto regionale, ha realizzato 34 prese in carico di vittime di tratta, svolto attività per l’emersione del fenomeno e molto altro. Qui materiale per l’approfondimento.

«Oggi, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita (fai click qui per sapere chi era santa Bakhita), le Unioni delle Superiore e dei Superiori Generali degli Istituti religiosi hanno promosso la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Incoraggio quanti sono impegnati ad aiutare uomini, donne e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere e spesso torturati e mutilati. Auspico che quanti hanno responsabilità di governo si adoperino con decisione a rimuovere le cause di questa vergognosa piaga. Ognuno di noi si senta impegnato».

 

Così Francesco aveva parlato all’Angelus l’8 febbraio 2015, prima Giornata contro la tratta (qui il testo dell’intervento). L’appuntamento 2017, sempre l’8 febbraio, è giunto alla terza edizione e si concentra particolarmente quest’anno su un aspetto: la tratta di bambine, bambini ed adolescenti (milioni e milioni quelli coinvolti negli ultimi trent’anni, circa un terzo delle vittime, con percentuali impressionanti in Africa). Da questa scelta lo slogan «Sono bambini! Non schiavi!», leit motiv della Giornata promossa in tutto il mondo da Talitha Kum, la rete internazionale della vita consacrata contro la tratta, con il dicastero per la vita consacrata, il Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, quello della pastorale per i migranti e gli itineranti, l’Accademia delle Scienze Vaticane, Caritas Internationalis, l’Unione internazionale delle associazioni femminili cattoliche e il gruppo di lavoro sul tema dell’Unione internazionale delle superiore e dei superiori generali (a questo link il video che promuove la giornata). Sul sito di Thalita Kum sono anche disponibili alcuni materiali per la preghiera nelle comunità (a questo link) e un poster personalizzabile da appendere in parrocchia (a questo link).

 

I dati su bambini e adolescenti

Negli ultimi trent’anni, si calcola che sono stati circa 30 milioni i bambini coinvolti nella tratta. Attualmente nel mondo, ogni due minuti, una bambina o bambino è vittima dello sfruttamento sessuale. Più di 200 milioni di minori lavorano, di cui 73 milioni hanno meno di 10 anni. Di questi piccoli, ogni anno ne muoiono 22 mila a causa di incidenti di lavoro. E proprio a questa giornata è dedicato anche il nuovo sito www.preghieracontrotratta.org, dove è possibile trovare tutti gli eventi che si svolgeranno nella settimana dal 2 all’8 febbraio 2017, e le storie di questi piccoli. 

 

 

Il fenomeno della tratta in Italia e nel mondo

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) nel mondo sono circa 21 milioni le persone vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale, maternità surrogata e altre forme di sfruttamento. Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono vittime di traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù; il 70 per cento sono donne e minori. Spesso subiscono abusi e violenze inaudite.

Per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: rende complessivamente oltre 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e di armi.

In Italia  si stimano dalle 50 alle 70 mila donne vittime di tratta per lo sfruttamento sessuale, la maggior parte straniere, tra esse moltissime minorenni. Ci sono pure circa 400 mila lavoratori (di cui l’80 per cento immigrati) che rischiano di essere vittime del caporalato e di ritrovarsi sfruttati e ridotti in condizioni servili in agricoltura, in settori dell’industria, dell’edilizia, nel lavoro di badanti.

 

 

La situazione in Friuli Venezia Giulia e il ruolo della Caritas diocesana di Udine

In Friuli Venezia Giulia l’ente regionale è capofila di un progetto di sostegno alle vittime, di cui il Centro Caritas è ente attuatore sul territorio della provincia udinese. Complessivamente sono realizzate 34 prese in carico e svolte attività proattive all’emersione, al monitoraggio del fenomeno, alla formazione degli operatori che possono venire in contatto con le potenziali vittime, oltre ad attività di sensibilizzazione della comunità. Vuoi capire meglio qual è il lavoro della Caritas diocesana su questo fronte? Allora guarda questo video con la storia di Gloria (a questo link).

 

Per approfondire

 

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