Un pomeriggio speciale per condividere la bellezza del servizio in Caritas

È stato, quello di venerdì 7 giugno, un pomeriggio davvero speciale. All’Oratorio di Pavia di Udine ci siamo infatti incontrati – operatori e operatrici, volontari e volontarie della Caritas diocesana di Udine, del Centro missionario e di Casa Betania – per «Periferie in festa», uno spazio di condivisione curato dall’équipe formazione. Un modo per «aver cura delle relazioni» ha evidenziato il direttore don Luigi Gloazzo. «Un momento – ha spiegato poi Maria Luisa Pontelli, coordinatrice dell’équipe formazione – per celebrare la parte gioiosa del servizio e dell’impegno in Caritas che, nel quotidiano, può essere messa in ombra dalle difficoltà». «È importante riassaporare questa dimensione di gioia – ha aggiunto Pontelli –, nel nostro lavoro ci relazioniamo con un’umanità che mostra soprattutto la parte più dolente di sé, le asperità, diventa quindi fondamentale recupere e trasmettere gioia e fiducia».

E proprio la parola “fiducia” è stata la più presente nella restituzione finale, dopo un pomeriggio di giochi a squadre con una forte impronta collaborativa, che ha preso corpo in un puzzle: ogni tessera aveva una parola emersa di gioco in gioco e di squadra in squadra. «Questo ci ricorda – ha commentato don Gloazzo – che noi siamo chiamati a coltivare l’umano, e voi siete dunque il volto concreto della fiducia che accompagna mani che sanno fare, intelligenza del cuore, professionalità e competenza. In questi tempo così complesso e duro, pensate quanto è importante poter dire “ho incontrato qualcuno che mi ha dato fiducia”».

A valorizzare il lavoro di operatori e volontari anche il vescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, che non ha voluto mancare di portare il proprio saluto. «E se per un quarto d’ora tutti voi non ci foste, cosa succederebbe? Cosa farebbe la comunità locale? Me lo chiedo spesso» ha infatti esordito l’arcivescovo. «Sono giornate dense di impegni per me, sto incontrando e conoscendo le diverse realtà del territorio – ha evidenziato mons. Lamba –, ma volevo esserci, anche se solo per cinque minuti, anche se solo per un saluto. Questo perché il tessuto che voi rappresentate, di operatori e volontari dei diversi ambiti della Caritas, è a mio modo di vedere essenziale per le comunità, non solo in termini di presenza, ma anche per il modo in cui operate: è il vostro un lavoro fatto col cuore, un lavoro in cui mettete tutto ciò che siete. Sono dunque qui per ringraziarvi, ma anche per incoraggiarvi, perché so bene che non è sempre facile, però come dice Gesù nel Vangelo “con la vostra perseveranza salverete il mondo”».

L’appuntamento si è chiuso con un momento conviviale curato dai ragazzi della comunità di minori stranieri non accompagnati del Civiform di Cividale. Un’occasione speciale per loro, sono infatti stati coinvolti alcuni allievi che si trovano a metà del proprio percorso di formazione in ristorazione, per loro è stata la prima volta in cui misurarsi con un buffet.

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