Un’occasione preziosa per guardare la realtà attraverso gli occhi dei ragazzi. È questo (e molto altro ancora) la mostra fotografica recentemente inaugurata a «Rivis15», lo Spazio Giovani del Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine, quotidiano punto di riferimento e spazio informale per ragazzi e ragazze. L’iniziativa è frutto del corso di fotografia qui tenutosi da ottobre a marzo, cinque i corsisti e le corsiste che hanno esposto i propri scatti: Bezu Henon Anteneh, Chiara Carassai, Benedetta Carboni, Zamir Cantarutti e Sofia Di Blasio. Scorci di città, sfumature del cielo, primi piani e scatti rubati ai passanti sono al centro del lavoro dei ragazzi che si sono misurati con gli strumenti della fotografia, ma soprattutto con sé stessi.
«Accompagnare questo gruppo alla scoperta della fotografia e delle possibilità espressive che offre è stato meraviglioso – spiegano i due fotografi professionisti che hanno guidato il corso, Lorenzo Zoppolato e Bartolomeo Eugenio Rossi –. Il senso del percorso era comprendere non solo come si usa la macchina fotografica dal punto di vista tecnico, ma soprattutto come si usa per raccontare e raccontarsi. E i giovani, soprattutto gli adolescenti, hanno un gran bisogno di raccontare sé stessi, ma anche i luoghi che li circondano, che frequentano e poi gli amici, le persone a loro vicine. Per noi è stato un modo per entrare nelle loro storie, conoscerli più da vicino. Queste fotografie sono una finestra sul loro mondo e a cui noi adulti possiamo affacciarci».
«La fotografia – racconta Sofia De Blasio, 16 anni, studentessa del Liceo Percoto – è stata sempre molto attrattiva per me, fin da quando ero bambina. Un interesse che ho deciso di riprendere in mano e approfondire. Attraverso questo corso ho imparato soprattutto a capire cosa voglio veramente fotografare e dunque cosa voglio mostrare agli altri. Ho intitolato la mia serie di scatti “Sentire le emozioni” perché ogni fotografia è strettamente correlata all’emozione che ho provato in quel momento, volevo quindi trasmettere l’importanza di riconoscere ed esprimere le emozioni che sentiamo».
«Questa mostra è una bellissima occasione per i ragazzi di raccontare il loro mondo, farci guardare la realtà attraverso i loro occhi, favorendo una preziosissima condivisione di sguardi tra generazioni diverse – osserva l’assessora alle Politiche giovanili del Comune di Udine, Arianna Facchini –. Come Amministrazione comunale teniamo molto a queste iniziative che valorizzano e promuovono la partecipazione».
Ma che cos’è per questi ragazzi e ragazze lo «Spazio Giovani»? «Ho iniziato a frequentarlo da poco, in concomitanza con il corso di fotografia – racconta ancora Sofia –, ma devo dire che mi sono sentita subito accolta. L’altro giorno ad esempio abbiamo cucinato insieme i biscotti ed è stato un momento importante di condivisione, in cui siamo stati insieme con semplicità, divertendoci tantissimo. Ci sono belle persone, pronte ad ascoltarti e aiutarti». E per rendersene conto basta dare un’occhiata alle innumerevoli polaroid appese ai muri, ognuna con un breve messaggio, da «Ho trovato la mia seconda famiglia» a «Quando vengo allo spazio mi sento libera di esprimermi e ascoltata» fino al più eloquente di tutti «Quando vengo allo spazio… mi sento spaziale!».
La realtà di via Rivis conta una sala studio, una sala di registrazione, una grande sala libera e una cucina, uno spazio insomma per sperimentarsi e incontrarsi. È aperto dal lunedì al giovedì dalle 13 alle 18 (il lunedì fino alle 19). Sono sempre presenti degli educatori Caritas. Si può scegliere di frequentare uno dei numerosi corsi proposti, ma anche semplicemente di leggere un libro o fare una chiacchierata tra amici. La mostra sarà visitabile fino alla fine di aprile.
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