La Mensa Caritas “La Gracie di Diu”

Quando si condivide il cibo e la compagnia è fraterna si dice: Ce gracie di Diu! È per questo che abbiamo creduto opportuno chiamare la mensa diocesana: “LA GRACIE DI DIU”… un nome che richiama esplicitamente Colui che è “Il Primo Donatore”

Una mensa richiama a tutti l’esperienza della famiglia e delle relazioni più significative e più profonde. La diocesi di Udine, tramite la Caritas, ha ritenuto fondamentale continuare il servizio, svolto per tanti anni e gratuitamente, dalla Comunità dei Frati Cappuccini e dai Volontari con la mensa di via Ronchi a Udine. La loro partenza in altre diocesi, per altri servizi di carità e di pastorale, ci invita alla gratitudine e alla riconoscenza.

 

Dal 3 settembre 2012 è iniziata di nuovo l’accoglienza e la possibilità di condividere un pasto caldo in sostanziale continuità con il precedente servizio. La mensa: “LA GRACIE DI DIU”, diventa un’Opera Segno della Chiesa diocesana in quanto ha alcune caratteristiche che la qualificano come luogo di verifica e rivelazione per la società, di ciò che sta a cuore alla comunità dei credenti in Gesù Cristo, amico dei poveri, dei senza dimora, delle persone fragili, degli emarginati ed esclusi. La condivisione del pane e della compagnia è quanto di più umano e cristiano si possa immaginare. Il pane e la fraternità sono i due aspetti della condizione umana e della vita indispensabili per costruire la comunità, la società civile, la relazione con il Dio di Gesù Cristo.

La mensa “LA GRACIE DI DIU” vuole essere un luogo dove i Volontari, a qualsiasi titolo, possono sperimentare la prossimità e il servizio gratuito e competente. I poveri sono il luogo della rivelazione del volto di Cristo, ma anche la verifica della nostra fede. Sono il luogo efficace dove può realizzarsi il miracolo della nostra conversione a Cristo e ai fratelli. Sono la cartina di tornasole della coerenza tra fede e vita della comunità cristiana e la chiamata a incidere sulle cause che continuano a impoverire le persone. L’impegno del servizio strutturato, che tende al riconoscimento delle persone incontrate, che dà priorità alle relazioni significative, all’accompagnamento verso l’autonomia possibile, alla partecipazione attiva nella costruzione della comune società, alla valorizzazione del cibo e delle cose essenziali, diventa concreto e sperimentato sia da coloro che servono che da coloro che sono accolti e serviti.

 

Le persone non hanno bisogno solo di pane, ma di essere riconosciute, di scambiare uno sguardo e una parola, di parlare della propria vita, dei propri affetti, delle cose belle e piacevoli, di riacquistare stima e fiducia in se stessi e nelle persone, di guardare verso il cielo non solo per timore che piova, nevichi o tiri vento, ma anche per guardare le stelle e per dialogare con quel Dio che si è fatto povero per arricchire tutti.

Le persone che frequentano la mensa, anche di domenica, sono molte, variano dalle 150 a più di 200. Mangiano tutte abbondantemente di quanto è stato raccolto gratuitamente il giorno prima. Attualmente per questo servizio sono impiegate tre cuoche, due coordinatori, che si alternano, una quarantina di volontari. I dipendenti, i mezzi per la raccolta, le spese delle utenze, le assicurazioni, il materiale per le pulizie, le stoviglie e gli elettrodomestici, invece, hanno un costo fisso e documentato. Quasi un terzo delle spese sono coperte dal contributo del Comune di Udine, mentre tutto il resto è sostenuto dalla generosità degli offerenti privati, che ringraziamo con tutto il cuore. Crediamo che pure le Parrocchie di Udine si coinvolgeranno: promuovendo il volontariato, raccogliendo fondi che permettano la continuità, interrogandosi sul fenomeno crescente delle povertà.

 

Anche in alcune Parrocchie e Foranie della diocesi sono attivate da vario tempo esperienze di raccolta di cibo attraverso accordi con negozi e ditte che forniscono alimenti. La promozione di questa Opera Segno, preparata dall’accoglienza, ascolto e conoscenza delle persone e famiglie, offre un’opportunità alle persone di ogni età per impegnarsi nel servizio sul proprio territorio, per attivare la partecipazione e solidarietà. Chi è nel bisogno, in questo caso, sperimenta efficacemente la presenza della comunità cristiana e civile, della rete dei servizi, della prossimità e della solidarietà. Una comunità è viva quando non dimentica nessuno, quando è vicina/prossima alla persone che rischiano di scivolare verso i margini della vita sociale, comunitaria ed ecclesiale.

Quando si condivide il cibo e la compagnia è fraterna si dice: Ce gracie di Diu! È per questo che abbiamo creduto opportuno chiamare la mensa diocesana: “LA GRACIE DI DIU”. Il nome evoca mille esperienze e sensazioni profonde. Richiama esplicitamente anche Colui che è il Primo Donatore. A Lui, a tutti i Volontari, agli offerenti pubblici e privati, al Banco alimentare e alle Comunità rivolgiamo la nostra gratitudine, mettendoci il valore aggiunto del servizio di carità.

 

Don Luigi Gloazzo

Direttore della Caritas diocesana

 

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