Già nel 2050 potrebbero esserci i primi individui transumani

Il filosofo padre Tosolini: “La Scienza non diventi una religione”

“Con il Transumanesimo la scienza rischia di trasformarsi in una religione e di divenire l’arbitro assoluto dei destini dell’umanità”: questa la denuncia del filosofo padre Tiziano Tosolini, nella conferenza svoltasi giovedì 15 settembre a Udine, in sala Paolino d’Aquileia, su iniziativa dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo interreligioso, del Centro Caritas, del Centro Missionario di Udine, della Libreria Paoline e della Emi (Editrice missionaria italiana), al fine di presentare l’ultima fatica letteraria di padre Tosolini, “A nostra immagine: Le religioni e le sfide del Transumanesimo”.
Non bisogna pensare che si tratti di temi solo futuribili, quasi di fantascienza. “Quando tecniche così sofisticate vengono spinte così tanto, vuol dire che c’è qualcuno dietro che ha forti interessi – ha spiegato il filosofo friulano, originario di Adorgnano di Tricesimo -.Negli Usa, la Darp, l’Agenzia federale per i progetti avanzati di difesa, spende ogni anno 3 miliardi di dollari per questo tipo di ricerca. Ray Kurzweil, uno dei maggiori esponenti del Transumanesimo, stima che entro il 2050 ci possano essere i primi risultati nell’obiettivo di trasferire la mente umana su supporti artificiali indipendenti dal decadimento del corpo”.
Il manifesto del Transumanesimo è la “Lettera a Madre Natura” scritta nel 1999 da Max More. Padre Tosolini ne ha ricordato il significativo “incipit”: “Madre Natura, veramente, ti siamo riconoscenti per ciò che ci hai fatto diventare. Indubbiamente hai fatto il meglio che potevi. Tuttavia, con tutto il dovuto rispetto, dobbiamo dire che sotto diversi aspetti avresti potuto fare di meglio con il nostro organismo. Ci hai creati vulnerabili alle malattie e alle ferite. Ci obblighi ad invecchiare e a morire – proprio quando cominciamo a divenire saggi” E poi ancora: “Quello che hai creato, in noi, è magnifico, eppure profondamente imperfetto – scrive Moore -. Sembra che tu abbia perso interesse per la nostra evoluzione futura circa 100,000 anni fa. O forse hai preferito attendere che noi facessimo da soli i passi successivi. In ogni caso, la nostra infanzia sta per finire. Abbiamo deciso che è ora di emendare la “costituzione umana”.
E si annuncia una serie di 7 “cambiamenti al nostro organismo, con gli strumenti della biotecnologia, in maniera razionale e creativa”. “Questi emendamenti alla nostra costituzione – conclude il manifesto – ci porteranno da una condizione umana ad una ultra-umana. Crediamo, inoltre, che “ultra-umanizzare” gli individui risulterà in relazioni, culture e ordinamenti politici di una innovatività, ricchezza, libertà e responsabilità senza precedenti”.
Questo programma, ha spiegato padre Tosolini, ha molto a che fare con le religioni. “Fino a quando si parla di sviluppo delle capacità umane, pensiamo ai ritrovati della ricerca medica, si rimane nell’alveo di quanto realizzato dalla natura per ripararlo. Ma quando dal potenziamento si dice che bisogna andare al miglioramento e al perfezionamento, non si parla più solo di aggiustare ciò che è rotto, ma di portare l’uomo ad una situazione molto migliore della sua attuale. Ed è questa la mi
ssione di tutte le religioni: far evolvere l’uomo da una situazione negativa ad una posizione migliore”.
Quindi col Transumanesimo la scienza si trasforma in una sorta di religione naturale (solo umana, senza un Dio) “caratterizzata dall’uso della tecnologia, un elemento fortemente esterno all’uomo. Inoltre il Trensumanesimo, a differnza delle religioni, non ha un modello di riferimento. Si dice: “Intanto cominciamo a diventare “transumani”, poi vediamo cosa succede”.
Interessante è anche l’atteggiamento di questa corrente filosofica verso il corpo: “Per i Transumanisti l’identità dell’uomo, ciò che lo rende unico, non è il corpo, ma la sua mente – ha evidenziato il filosofo Tosolini -, i suoi dati informatici, ciò che egli pensa. Se quello è l’uomo, perché non cercare di scaricare la mente su altri supporti molto più durevoli del corpo? Esattamente come si fa in un download sul computer, difatti si parla di “uploading” dell’identità umana”.
Un altro campo di ricerca transumanista è quella dei “tecnofeti”, ossia feti artificiali, individui creati da materiale biologico ma non a partire dall’uomo. In transumanisti parlano di “immacolata concezione”, mutuando ancora un termine dalle religioni. “Questi autori usano spesso un vocabolario religioso – ha evidenziato Tosolini – perché ne necessitano per esprimere i loro concetti”.
C’è poi il problema della democrazia. Chi potesse accedere per primo a questo tipo di tecniche avrebbe un enorme vantaggio sugli altri e questo potrebbe minare il principio di uguaglianza tra gli uomini. “I Transumanisti minimizzano dicendo che queste evoluzioni man mano verranno estese a tutti, ma il problema rimane. Queste persone esprimono un particolare tipo di imperialismo. Volendo vivere per sempre, non prevedono più future nascite. Quindi impongono una loro visione a tutte la società”-
“Bisogna chiedersi – ha concluso di filosofo Tosolini -: ciò che si può tecnicamente fare si deve fare? Cioè riscoprire il rapporto tra etica e tecnica, tra scienza e coscienza. La tecnica non ha un perché, ha solo un come. Il perché dobbiamo gestirlo noi. La tecnica scopre, ma pensa? L’umanità deve riscoprire la potenza dell’impotenza, la capacità di fermarsi perché altrimenti non sapremo più chi siamo”.
Il prof. Davide Zoletto, docente all’Università di Udine, ha evidenziato i grandi pregi del volume di padre Tosolini. Innanzitutto la compattezza: “Il fatto che sia un libro leggero, non vuol dire che sia superficiale. Ha un linguaggio amichevole e accogliente e riflette l’esperienza diretta di padre Tosolini che ha vissuto 20 anni immerso nelle religioni orientali”. Infatti il volume è anche “una preziosa introduzione alle tradizioni religiose orientali”. Inoltre il pregio di questa opera e di obbligarci a riflettere su alcune parole chiave del nostro tempo, come ad esempio la concezione del corpo, “e di seminare in 100 pagine, amichevoli ma non semplicistiche, molte domande e dubbi, a differenza del Transumanesimo che postula invece prima l’applicazione delle novità tecnologiche e poi il porsi eventuali domande sui loro effetti e significati”.

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