«In Palestina con gli ultimi per la pace» è lo slogan che accompagna la campagna quaresimale 2024 promossa dal Centro missionario diocesano di Udine che mira ad accendere i riflettori sulla drammatica situazione che sta vivendo la Terra Santa, con l’obiettivo dunque di sostenere le popolazioni colpite dal conflitto.
La gravissima situazione
La feroce guerra in Palestina – innescata dall’attentato terroristico di Hamas contro Israele, il 7 dicembre 2023 – ha infatti assunto dimensioni catastrofiche. Non solo nella Striscia di Gaza a causa della durissima risposta militare di Israele, ma anche nei territori occupati. Più in generale, le tensioni sono crescenti in tutta la regione, dal Libano alla Siria, dall’Iran al Golfo di Aden.
I numeri
L’Onu parla di 1,7 milioni di sfollati interni alla Striscia di Gaza. Incalcolabile la quantità di edifici distrutti. Drammatico il bilancio delle vittime: 1400 i morti israeliani (in gran parte civili), 29 mila (a fine gennaio) i palestinesi uccisi (70% donne e bambini). Sono poi. 65 mila i palestinesi feriti, cento gli israeliani ancora nelle mani di Hamas.
I bisogni umanitari a cui dare risposta
Questi numeri danno conto di una crisi umanitaria fuori controllo: a Gaza i centri di accoglienza sono sovraffollati, c’è un disperato bisogno di cibo, acqua e medicinali. I sistemi sanitario e scolastico sono al collasso.
Sanità. Le condizioni di salute – fisica e mentale – della popolazione di Gaza sono precarie. Gravissime quelle dei più vulnerabili (disabili, donne incinte, feriti e malati cronici). Le malattie trasmissibili sono aumentate vertiginosamente. Mancano poi strutture (sono stati bombardati 30 ospedali e 50 centri medici), medicinali e personale sanitario.
Sicurezza alimentare. Secondo il Programma alimentare mondiale più di un terzo della popolazione nei centri a Sud della Striscia di Gaza soffre la fame in forma grave, una persona su due in forma moderata. Complessivamente il 90% delle popolazione non dispone di cibo sufficiente.
Accesso all’acqua. Secondo l’Unicef, i bambini sfollati nella parte meridionale della Striscia di Gaza hanno accesso a meno di 2 litri di acqua al giorno. Secondo gli standard umanitari, la quantità minima di acqua necessaria in caso di emergenza è di 15 litri, per la sola sopravvivenza il minimo è di 3 litri al giorno. L’accesso all’acqua è di fatto inesistente nel Nord del Paese.
Educazione. Il 100% dei bambini di Gaza non riceve alcun tipodi educazione. La totalità degli edifici scolastici è inutilizzabile perché distrutti (281 scuole pubbliche e 65 scuole delle Nazioni unite). o impiegati come centri di accoglienza.
La risposta di Caritas Gerusalemme
Sin dal 7 ottobre Caritas Gerusalemme ha avviato un piano operativo attivando sostegno psicologico a distanza per i colleghi a Gaza e la distribuzione di generi di prima necessità per gli sfollati accolti nei due centri delle parrocchie cristiane nella città. Il salone della chiesa di San Porfirio il 22 ottobre è stato colpito da un razzo che ha causato 17 morti tra cui Viola Al ‘AMash, operatrice di Caritas Gerusalemme, suo marito e il loro figlio neonato. Stessa sorte, un mese dopo, per Issam Abedrabbo farmacista di Caritas Gerusalemme a Gaza.
Della prima fase del piano umanitario hanno beneficiato mille persone. Questi gli interventi:
- fornitura di servizi sanitari primari e farmaci ai pazienti;
- distribuzione di kit alimentari e igienici;
- supporto psico-sociale a distanza;
- distribuzione di contributi economici (buoni acquisto).
La seconda fase e il coinvolgimento del Centro missionario insieme alla Caritas diocesana di Udine
A gennaio è iniziata la seconda fase del piano di aiuti (durerà due anni e riguarderà pure Cisgiordania e Gerusalemme Est) che sarà sostenuto con questa campagna quaresimale anche dal Centro missionario diocesano insieme alla Caritas diocesana di Udine.
Due gli obiettivi: migliorare lo stato di salute fisica e mentale della popolazione di Gaza e migliorare il potere economico delle famiglie di Gaza, Gerusalemme Est e della Cisgiordania.
Ecco le attività in programma e i risultati attesi:
- ristrutturazione e ri-equipaggiamento della clinica di Caritas Gerusalemme a Gaza City e fornitura di attrezzature mediche e di laboratorio per la clinica a Taybeh (Cisgiordania);
- aumento dell’accesso all’assistenza sanitaria primaria e materno-infantile, del trattamento di malattie infettive, parassitarie e croniche a Gaza e in Cisgiordania con proprio personale medico, fornitura di medicinali e analisi di laboratorio. I beneficiari saranno 7mila;
- miglioramento della salute mentale di 500 persone traumatizzate, grazie a incontri individuali e di gruppo con psicologo e animatori;
- rafforzamento – attraverso contanti e buoni acquisto – del potere economico di 2.750 famiglie vulnerabili a Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme.
Come contribuire?
Chi volesse contribuire alla realizzazione del progetto umanitario di Caritas Gerusalemme può fare una donazione:
- in tutte le parrocchie della Diocesi di Udine;
- sul conto corrente postale n° 65921272 intestato a “Associazione Missìon Onlus” specificando nella causale “Campagna quaresimale 2024”;
- sul conto corrente bancario presso Banca Etica (filiale di Treviso) Iban IT75 I050 1812 0000 0001 1159 951 intestato a “Associazione Missìon Odv Ets” specificando nella causale “Campagna quaresimale 2024”.
Foto di Hosny Salah (fotografo a Gaza).
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