A Tolmezzo Fawad, il poeta migrante

“La bellezza salverà il mondo”, scriveva il grande romanziere russo Fedor Dostoevskij. Di sicuro la bellezza ha salvato Fawad e Raufi, giovane scrittore e poeta afghano che sarà protagonista dell’incontro in programma oggi, martedì 8 novembre alle ore 17.30 presso la biblioteca civica “Adriana Pittoni” di Tolmezzo. A promuovere l’appuntamento il Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine nell’ambito del progetto Sai (Sistema accoglienza integrazione dei profughi richiedenti asilo).
Fawad era già riuscito in parte a sfuggire all’orrore della guerra civile che ha dilania il suo Paese da decenni grazie alla poesia e all’arte, diventando docente di letteratura persiana nelle scuole superiori, ma nel 2015 il precipitare della situazione lo ha indotto a mettersi nelle mani dei trafficanti di uomini per tentare la via dell’emigrazione in Occidente. Esperienza terribile, durata un anno e mezzo e conclusasi felicemente a Pordenone In Friuli Fawad ha trovato lavoro, amicizia, accoglienza, libertà, pace. .Il calvario vissuto per arrivare da noi é raccontato nel suo primo libro “Dall’Hindu Kush alle Alpi. Viaggio di un giovane afghano verso la libertà “, divenuto un piccolo “caso letterario”. Una stoffa, quella dello scrittore, confermata da Fawad anche dalle successive due pubblicazioni. In “Ultimi respiri a Kabul “ dove il tema biografico affronta il nodo della denuncia dei meccanismi che generano la guerra (in Afghanistan come altrove) per approdare infine all’ultima fatica lettteraria, “L’Amore spezzato – Oltre ogni confine’, una raccolta in versi in cui la sensibilità, la profondità di Fawad si svelano pienamente insieme alla complessità della sua cultura.
Davvero un incontro prezioso, quello di oggi a Tolmezzo, in questi giorni in cui l’emigrazione e la profuganza sono tornate in modo molto confuso al centro del dibattito politico e sociale.

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