«Solo la carità salverà il mondo» è il convegno in programma venerdì 17 e sabato 18 maggio al Piccolo Cottolengo di Santa Maria la Longa. Sarà una “due giorni” per ragionare in maniera corale rispetto alla centralità della carità nella complessità del tempo presente. L’occasione per questa riflessione è offerta dalla coincidenza di tre importantissimi anniversari. Innanzitutto il Piccolo Cottolengo di Santa Maria la Longa taglia il traguardo degli 80 anni di vita, venne fondato infatti nel 1944 su lungimirante intuizione di mons. Guglielmo Biasutti che ne affidò la gestione fu affidata dal sacerdote friulano ai “Figli della divina Provvidenza”, congregazione fondata da San Luigi Orione. Nel 2024 ricorrono inoltre i 20 anni della canonizzazione di San Orione e i 120 dalla nascita di mons. Biasutti, fondatore anche dell’Istituto Salesiano Bearzi di Udine.
Che cos’è il Piccolo Cottolengo?
Da sempre al servizio delle persone con disabilità si tratta di una realtà che oggi ospita 120 persone – in particolare adulti con disabilità cognitive – e conta uno staff di 110 operatori.
Alle radici con San Orione e mons. Biasutti
Il ricordo di San Orione si inserisce nella volontà di ritornare alle sorgenti motivazionali dell’impegno del Piccolo Cottolengo friulano, ossia la carità, l’attenzione all’altro, l’apertura alle forme di bisogno più disparate. Ecco allora che la due-giorni del 17-18 maggio diventa l’occasione per porre l’attenzione sulla carità di ieri e quella di oggi, a partire dalle figure di San Luigi Orione e mons. Guglielmo Biasutti.
Il programma dei due giorni di convegno
Il convegno si svilupperà in due mattinate di lavori, venerdì 17 e sabato 18 maggio (qui il programma in pdf), con inizio alle 9 e termine con il pranzo. La sede del convegno sarà proprio il Piccolo Cottolengo friulano, a Santa Maria la Longa.
Venerdì 17 maggio 2024
Il primo giorno vedrà la presenza dell’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba. Il “filo diretto” tra San Orione e mons. Biasutti prevede l’intervento di don Giovanni Carollo, direttore della Provincia religiosa Madre della Divina Provvidenza-San Orione, assieme a suor Carla Tonelli, delle Piccole Suore missionarie della carità di don Orione, che si soffermeranno sulla “Cultura della carità” del Santo e sulla storia del Piccolo Cottolengo.
Nella seconda parte della mattinata, l’insegnante Fabiana Iaconcig e don Lorenzo Teston, direttore dell’istituto Bearzi, affronteranno il tema “Gugliemo Biasutti: evangelizzare mediante cultura e carità”, mentre Roberto Franchini della Provincia Religiosa Madre della Divina Provvidenza curerà l’intervento “Leggere i segni del tempo: la carità nel tempo di oggi”.
Sabato 18 maggio 2024
Nella seconda giornata, sempre a partire dalle 9, saranno proposte testimonianze di chi opera nel campo della carità. Con suor Veronica Amata Donatello, direttrice del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, si parlerà della “Carità nella Chiesa italiana di oggi”; con mons. Ivan Bettuzzi, già delegato episcopale per la Pastorale della Diocesi di Udine, del tema “Caritas Christi urget nos: il linguaggio della carità nell’azione pastorale”.
A seguire, moderata da don Luigi Gloazzo, direttore della Caritas diocesana di Udine, è proposta la tavola rotonda “La carità nella Chiesa diocesana: identità, significato e sfide delle opere segno”, con la partecipazione di:
- don Giuseppe Faccin (Centro solidarietà giovani “Giovanni Micesio” di Udine);
- Vittorino Boem (Fondazione Casa dell’Immacolata di don Emilio de Roja);
- Andrea Bellavite (Centro di accoglienza “Ernesto Balducci” di Zugliano);
- Aldo Galante (Comunità Piergiorgio di Udine);
- don Stefano Pegorin (La Viarte di Santa Maria la Longa).
A chiudere il convegno, Davide Gandini dell’Area strategica e formazione della Provincia religiosa Madre della Divina Provvidenza-San Orione offrirà un intervento intitolato “Instaurare omnia in Christo. Il mistero della carità e la ri-creazione”.
San Luigi Orione e mons. Guglielmo Biasutti
San Luigi Orione, di cui il prossimo 16 maggio ricorrono i vent’anni di canonizzazione, nacque nel 1872 a Pontecurone, in provincia di Alessandria. Da giovane frequentò l’oratorio di Valdocco, a Torino, dove fu allievo di San Giovanni Bosco. Sacerdote dal 1895 per la Diocesi di Tortona, quattro anni dopo diede radunò un primo gruppo di preti e chierici che costituirono la Piccola opera della Divina Provvidenza, approvata dal vescovo diocesano pochi anni dopo, nel 1903. I membri di questo istituto religioso sono chiamati “orionini”, in ricordo del loro fondatore. Al termine della prima guerra mondiale iniziò l’espansione dell’opera orionina: collegi, colonie agricole e opere caritative e assistenziali sorsero numerosi in Italia e nel mondo (a Buenos Aires, San Paolo del Brasile, Santiago del Cile). Don Luigi Orione svolse anche una preziosa opera di mediazione per conto di Papa Pio XI con Benito Mussolini per la risoluzione della questione romana, fino a giungere ai patti Lateranensi del 1929. Morì nel 1940 a Sanremo. Nel 2004 fu canonizzato da Papa Giovanni Paolo II; oggi è annoverato a pieno titolo tra i principali “santi sociali” piemontesi vissuti tra Ottocento e Novecento.
Mons. Guglielmo Biasutti, invece, fu un sacerdote friulano originario di Forgaria, dove nacque l’8 agosto del 1904: il convegno di Santa Maria, dunque, celebra i 120 anni dalla sua nascita. Ordinato sacerdote nel 1926, Biasutti fondò varie istituzioni di carità in Friuli: nel 1933 la Piccola Casa “Federico Ozanam” per gli ex carcerati, inizialmente situata in via Pola a Udine, e nel 1936, sempre nel capoluogo, il rifugio “Bearzi” per ragazzi bisognosi e diseredati, che fu poi affidato ai salesiani il 29 ottobre 1939. Segnato dall’esperienza di cappellano militare in Russia, rientrò in Friuli dove fra il 1943 e il 1944 fondò il Piccolo Cottolengo friulano a Santa Maria la Longa. Attivo anche in ambito civile, su incarico vescovile mons. Biasutti costituì nel 1948 i Comitati cattolici (poi civici) per organizzare il mondo cattolico in vista delle elezioni di quell’anno. Fu animatore della vita spirituale dei santuari della Madonna del Carmine a Ribis e della Madonna Missionaria a Tricesimo, con l’annessa Casa degli Esercizi; fu anche cappellano di Lauzacco. Si ritirò nel 1975 presso il suo Bearzi, dedicandosi a ricerche archivistiche e all’analisi storica. Morì a Udine il 23 febbraio 1985.
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