La rete delle Caritas segue con apprensione quanto sta accadendo in Emilia Romagna, devastata in questi giorni da forti nubifragi e allagamenti che hanno causato anche la morte di diverse persone. Tutte le Caritas diocesane, coordinate dalla Delegazione Caritas regionale dell’Emilia-Romagna e in comunicazione costante con Caritas Italiana, sono attive su vari fronti: l’accoglienza degli sfollati nelle sedi e nelle canoniche, il supporto alla popolazione, l’accompagnamento delle persone in situazioni di particolare fragilità e difficoltà.
La situazione: dalla prima emergenza all’accompagnamento
Nei paesi colpiti dai forti nubifragi e dalle frane dei giorni scorsi perdura una situazione difficile, soprattutto per chi ha visto le proprie abitazioni o attività lavorative sommerse dal fango e ha perso tutto. Anche se la situazione meteo sembra migliorare, restano parti di città e molte case allagate. «Molti piccoli paesi – riferisce il Delegato regionale delle Caritas dell’Emilia Romagna, Mario Galasso – sono bloccati a causa delle frane, e alcune persone risultano ancora irraggiungibili. Il sole asciuga ma al contempo compatta il fango, rendendo difficile la sua rimozione».
Molte strutture diocesane, come empori e mense sono state colpite esse stesse dalle alluvioni, nonostante questo le varie Caritas diocesane e parrocchiali sono già attive nell’ospitare famiglie e nel supportarle sui bisogni più immediati (acqua potabile, coperte, ecc…) e su questi aspetti continueranno ad operare nei prossimi giorni. «Ma al momento la priorità rimangono le persone. In coordinamento con i Comuni cerchiamo di venire incontro alle loro esigenze pratiche e a supportarle anche dal punto di vista psicologico. Il bisogno più impellente rimane liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango, in modo da far ritornare le persone sfollate quanto prima nelle loro case», conclude Mario Galasso.
«Siamo in costante contatto con il Delegato regionale Caritas dell’Emilia Romagna e con i Direttori delle Caritas diocesane – dichiara don Marco Pagniello, Direttore di Caritas Italiana -, per avere e fornire un quadro aggiornato della situazione e individuare insieme le prime necessità a cui far fronte, in coordinamento anche con la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e i Vescovi delle diocesi maggiormente coinvolte».
Afferma ancora il direttore di Caritas Italia: «Come Caritas siamo pronti a intervenire in una prospettiva di accompagnamento che, come già sperimentato in precedenti emergenze in Italia e nel mondo, metta al centro i bisogni delle persone», continua il Direttore di Caritas Italiana. «Accanto a questo è sempre più evidente come queste crisi climatiche vadano prevenute e occorra denunciare tutte quelle azioni di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente, sia pubbliche che private, sempre più insostenibili», conclude don Pagniello.
Come contribuire
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza tramite una donazione liberale alla Caritas udinese specificando nella causale “Alluvione Emilia-Romagna” alle seguenti coordinate:
- Conto corrente bancario: Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine ODV ETS, IBAN: IT45U 02008 12310 000001515712
- Conto corrente postale: Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine ODV ETS, n. 51029056 Aperto presso Poste Italiane – Via V. Veneto, Udine
Chi desiderasse dedurre l’offerta può indicare il proprio nome, cognome e indirizzo nello spazio della causale oppure può richiedere scrivendo a uff.caritas@diocesiudine.it.
Dalla CEI un milione dai fondi 8xmille
La Presidenza della CEI, Conferenza Episcopale Italiana, ha disposto un primo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte alle necessità della popolazione colpita dall’ondata di maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna.
«Vogliamo esprimere, anche con questo gesto concreto, la prossimità della Chiesa in Italia alle tantissime persone che, a causa dell’alluvione e delle esondazioni, sono sfollate, avendo perso tutto o molto. Continuiamo a farci prossimi e a pregare per quanti, in questo dramma, hanno perso anche la loro vita. Siamo grati alle diocesi, alle parrocchie, agli istituti religiosi che non hanno lasciato sole le comunità dell’Emilia-Romagna», afferma il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.
Lo stanziamento della Presidenza CEI sarà erogato attraverso Caritas Italiana che è in contatto continuo con le Caritas delle diocesi colpite da questa emergenza per monitorare la situazione e provvedere alle prime urgenze. Al momento non c’è bisogno di raccogliere cibo o indumenti, ma di liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango in modo da far ritornare le persone nelle loro case. Si tratta poi di individuare e accompagnare soprattutto coloro che sono abbandonati e che restano esclusi dalla rete degli aiuti. Il passo successivo riguarderà la ripartenza delle attività economiche e della vita ordinaria.
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